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Un cortometraggio che non parla di carcere ma…lo fa sentire

La Squadra racconta la storia di una gang e di un misterioso piano da mettere in atto. Smily, Tenaglia, la Mente, il Filosofo sono alcuni dei protagonisti di questa storia.

Hanno un appuntamento importante, che li rende un pò tesi e in cui ognuno dovrà rispettare il proprio ruolo per un obiettivo comune. Ma quale?

I temi del pregiudizio e dell’apparenza, che possono influenzare le nostre interazioni e contribuire alla divisione sociale tornano, con questo progetto, letteralmente “sotto i riflettori”.

Lo spettatore tende infatti a immaginare, senza ombra di dubbio, che la banda sia organizzando una rapina.

E invece, come scopriamo alla fine, quando la telecamera ci mostra i personaggi nella loro figura intera, si tratta di una partita di calcio.

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Un calcio al pregiudizio appunto.

Il cortometraggio è stato girato all’interno della casa circondariale “Santa Caterina” di Fossano, grazie alla collaborazione con il registra Davide Sordella e alla casa di produzione 011 films, e ha coinvolto un gruppo di detenuti, che hanno partecipato attivamente sia come attori sia come tecnici per le riprese.

È stato presentato per la prima volta il 30 ottobre xxxx, per ricordare l’anniversario della prima abolizione della pena di morte all’interno di uno stato.

Succedeva nel Granducato di Toscana, ed era il 1786.

Box: “Insieme, ognuno nel proprio ruolo, siamo una squadra. E la base di una squadra è la fedeltà…”

Sapori Reclusi - Assocazione culturale La Squadra

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