Dal donatore al trasportatore fino al ricevente: volontari della croce verde, chef, frati, centro torinese di solidarietà, progetto Leonardo Onlus Sant’Egidio, senzatetto o bisognosi di un pasto, vengono fotografati in primo piano stretto con la mascherina mettendo in risalto lo sguardo come affermazione di umanità e presenza partecipativa, per comporre cosi un unico grande manifesto di sguardi.

Non viene mai indicato chi è chi, ma a fianco delle immagini si affianca un secondo manifesto grafico realizzato da Giosuè Munno che con i nomi di tutte le persone coinvolte disegna un grande volto: questo volto rappresenterà il volto della ristorazione torinese e del movimento delle Cucine Solidali. La catena di solidarietà che si è sviluppata è stata talmente grande e generosa che il progetto fotografico oggi vuole dare la giusta visibilità a questa energia solidale perché anche altre città possano sapere e prendere spunto per realizzare progetti analoghi.

“Voglio testimoniare con gli scatti realizzati quello che è stato fatto e si sta facendo ancora oggi in città durante la pandemia. Voglio raccontare come la Torino della ristorazione abbia fatto fronte comune durante l’emergenza e oggi sia pronta a scrivere una nuova pagina della sua storia, capace di guardare oltre le divergenze locali per pensare a un futuro condivisibile in cui fare sistema per il bene degli altri, ma anche della stessa città”, commenta Davide Dutto.