Mahdie Mir Habibi
Nazionalità: Iraniana
Fotografa iraniana. Dopo un’infanzia segnata dalla guerra tra Iran e Iraq, ha visitato numerose nazioni in conflitto grazie al suo mestiere. I suoi scatti testimoniano le cicatrici che la guerra lascia in un popolo.
PENSIERO CREATIVO
“Ho sempre detestato la guerra, anche prima della mia stessa esistenza. Gli otto anni di guerra tra Iran e Iraq rappresentano l’alba della mia vita, la morte di mia cugina diciannovenne, il lutto di mia madre e il mio di bambina, che ardentemente desideravo scrivere a mio padre, al fronte. Il suono stridulo dell’allarme in radio; il carro armato giocattolo del mio fratellino; il nero del velo di mia madre che mi copriva il volto per nascondermi la vista dei morti in ambulanza. Tutto è ancora buio. Come piume al vento, i miei sogni d’infanzia restano irraggiungibili e io li guardo danzare nel cielo annebbiato e cupo del mio cuore.”
“Ho sempre detestato la guerra, anche prima della mia stessa esistenza. Gli otto anni di guerra tra Iran e Iraq rappresentano l’alba della mia vita, la morte di mia cugina diciannovenne, il lutto di mia madre e il mio di bambina, che ardentemente desideravo scrivere a mio padre, al fronte. Il suono stridulo dell’allarme in radio; il carro armato giocattolo del mio fratellino; il nero del velo di mia madre che mi copriva il volto per nascondermi la vista dei morti in ambulanza. Tutto è ancora buio. Come piume al vento, i miei sogni d’infanzia restano irraggiungibili e io li guardo danzare nel cielo annebbiato e cupo del mio cuore.”
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